Si è svolto finalmente dal 2 al 5 giugno, l’evento previsto già nello stesso periodo del 2020, ma poi rimandato per motivi legati allo stato di pandemia allora in corso.
Abbinato al ricordo sempre vivo di Giovanni Badino, il Congresso di Ormea ha seguito l’idea di coniugare scienza ed esplorazione in una crescita vicendevole.
Gli argomenti trattati hanno abbracciato la maggior parte di approfondimenti che, seppur diversi tra loro, sono strettamente collegati alla Speleologia (ricerca con nuove tecnologie, archivi archeologici ecc).
Molte quindi le presentazioni e, come prevedibile, poco il tempo per sintetizzare in modo esauriente anni di ricerche. I vari contributi verranno poi pubblicati nell’ambito delle Memorie dell’Istituto Italiano di Speleologia, collana riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, e dotata di ISBN.
Notevole e ben visibile lo sforzo degli organizzatori, a cui va il plauso per la buona riuscita: bello è stato ritrovare i soliti monelli con cui tirare a vino fino a tardi.
Nel programma del Congresso (https://www.congressospeleo2020.it/) compare un bel numero di “lavori” di speleologi lombardi (https://speleolombardia.wordpress.com/2022/06/14/congresso-a-ormea-cn-2022-la-melodia-delle-grotte/) e tra questi, suddivisi in diverse sessioni e tavole rotonde, cinque sono a firma di soci di Underland assieme ad altri con cui si collabora a progetti comuni.
I nostri interventi:
Tavola rotonda: Meteorologia sotterranea
Pozzo Massimo, Miragoli Maurizio, Franchini Vincenza – Cariadeghe (Bs) ricerca di correlazioni tra
ingressi tramite monitoraggio e analisi delle temperature
Sessione speleologica: Le esplorazioni dei grandi sistemi carsici
Pozzo Massimo – Il sistema carsico del Sebino Occidentale risultato d’interazione tra speleologia di
ricerca ed enti locali
Sessione speleologica: La ricerca di grotte e di prosecuzioni attraverso le nuove tecnologie
Pozzo Massimo, Tremari Marco – Droni e ricerca speleologica – tecniche aerofotogrammetriche di
ricostruzione del territorio
Sessione scientifica: Le grotte come archivi archeologici
Longhi Cristina, Pozzo Massimo, Tremari Marco – La Grotta Altro Pianet (BG): tutela e valorizzazione
del paesaggio archeologico sotterraneo
Falgari Nicolo, Longhi Cristina, Redaelli Marco – La Valle del Giongo tra Speleologia e Archeologia
L’estensione dei riassunti che compariranno negli Atti, troverà spazio entro la fine dell’anno in altri canali di divulgazione, compreso quello della nostra rivista documentativa Sottomondo.
Durante l’evento, abbiamo potuto mostrare in forma inedita, il documentario “La Grotta Altro Pianet (Grone – Bg), relativo alle fasi di una campagna di scavo archeologico a cui abbiamo partecipato con supporto operativo, condotta dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bergamo e Brescia. Il filmato, che invitiamo a guardare, è in perfetta linea con l’idea originale del Congresso, mescola le varie competenze, speleologiche e archeologiche, con focus sulla tecnica fotogrammetrica, riprese con drone e modellazione 3D del territorio.
Il video è visibile sia nella sezione you tube del blog (https://youtu.be/bBUu38ttFuc), che nell’elenco degli allegati ai lavori presentati, reperibile nel sito ufficiale del congresso.
Tornando all’ultimo post pubblicato a data settembre 2021, Underland nel frattempo ha svolto la solita costante attività nelle aree carsiche con progetti di ricerca in corso, che promettono sempre bene ma allo stesso tempo anche confermano sviluppi positivi.
Ripartiremo quindi nelle prossime relazioni con le novità dall’Alto Garda (Progetto Agartis), quelle dal Sebino Occidentale (Progetto Disperse Acquae) e quelle dall’Altopiano di Cariadeghe (Progetto Ariadeghe).
Max
“Diamo profondità culturale al mondo delle grotte” – Giovanni Badino